Testi natalizi e copywriters pasticcioni

A Natale siamo tutti più... espressivi.
La bontà culinaria si confonde con quella morale, il simbolo con la metafora, l'augurio con l'espressione ambigua.
I sensi diventano "doppi" e si rischia di combinare bei pasticci.



Il paradosso del Natale è un fattore "temporale": il freddo arriva dentro le ossa, la neve cede sotto il piede, le tenebre calano sull'erebo; eppure la sensazione è quella di luce e calore.
Sarà il nome, ché Gesù viene alla luce; le strade, che s'illuminano a giorno; l'albero, che scintilla nelle case; la fiamma, che traballa nella stalla; il fuoco, che danza nella stanza; la castagna, che scotta nel braciere. Sarà il calore umano dell'abbraccio mai dato, del bacio regalato, dello scambio cercato. 

Fatto sta che il Natale accende la testa, l'anima e anche la lingua
Inutile negarlo: il periodo degli auguri è quello in cui si comunica e si scrive di più.
Il copywriter si mette al lavoro, come l'omone barboso che slitta sui testi senza renne.
Sta in campana e fa le corna, perché tutto vada bene. Si muove con maestria nella selva di simboli nordici a caccia di metafore, frasi auguraliauguri originali. Ma il pericolo del "doppio senso" è sempre in agguato.

Ci hai mai fatto caso?
In questo periodo espressioni comuni possono diventare ambigue.
Succede perché sono inserite in un contesto magico e sacro, estraneo al resto dell'anno: è proprio questo il paradosso su cui giocano ironia, imbarazzo e senso traslato.

Allarghiamo un copy-smile e vediamo qualche esempio.
Vuoi?

  • Gli ho tirato un bel pacco
  • Che palle!
  • Ho la mente annebbiata
  • Mi ha messo un bel paio di corna
  • Vieni a vedermi, sono la stella di punta
  • Oggi mi sento illuminato
  • Ho un monte di cose da fare
  • Non è tutto oro quel che luccica
  • Sei il mio regalo più bello
  • Resto sospeso tra il sonno e la veglia
  • Ho una barba lunga fino ai piedi
  • Sei proprio una pigna
  • Ho trovato un bel jingle
  • Il capo mi mette in croce
  • Sei solo un pupazzo
  • Ho scritto un testo con i fiocchi
  • Ho sentito solo una delle due campane
  • ...

Doppio senso, battuta, metafora: a Natale la parola si trasforma e cambia forma.
La comprensione del testo dipende dal contesto e si presta al gioco natalizio da copy-manifesto.
L'importante è tenersi alla larga da volgarità e offese alla sensibilità.

Tu cosa ne pensi?
E quali frasi suggerisci?

4 commenti:

  1. Bella prova, le hai trovate tutte tu :D
    "Ti ho preso con le mani nel sacco"?

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  2. Ah ah ah ah... Dani... mi superi sempre in ogni caso!
    Hai ragione, come al solito ne ho scritte un po' troppe.
    Mi faccio rapire dall'ispirazione del doppio senso!

    Grazie mille del contributo!
    "Sei la mia stellina"
    Ah ah ah

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  3. Dovevi chiamarlo CopySmile il blog :D

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  4. Vero.
    L'ironia è un'arma vincente per seminare nuovi inputs in modo indolore e riflettere con il sorriso su argomenti ostici.

    :-)

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