Le parole di Facebook: il social media marketing è cosa seria

Hai un'azienda e vuoi gestire una pagina Facebook: perché, si sa, la presenza in rete è cosa buona e giusta; oppure sei un libero professionista che di social se ne intende: puoi aprire pagina e account solo soletto. 
Peccato che non sia proprio così. Leggi un po' qui...


Gran cosa avere la propria attività, vero?
Hai tante responsabilità, ma vuoi mettere la soddisfazione di organizzare tutto contando solo sulle tue risorse? Puoi gestire il lavoro con la massima libertà.

Vero: i tempi sono cambiati; ma cosa sarà mai questa presenza on-line?
Al sito web hai già pensato. E i social network poi, dai, li sanno "abitare" un po' tutti.
Quanto mai sarà difficile gestire una pagina Facebook per un'azienda?
Tzè, lo può fare anche lo stagista tra le varie mansioni per cui è stato assunto.
Oppure - perché no? - un figlio a caso che passa le giornate su Facebook a smanettare; senza contare il receptionist, tra l'invio di un fax e una conferma di prenotazione.

L'hai pensato anche tu, proprietario d'azienda italiana - piccola, media e grande.
E poi tu, social media coso improvvisato con 1000 amici sul profilo e condivisioni a casaccio dalla sera al mattino. Ma - ahimè - hai pensato sbagliato.

Te lo dice una che di social se ne intende un bel po': si chiama Veronica Gentili e basta seguire il suo blog per capire che il social media marketing è una cosa seria. Molto seria.
Lascio la parola a lei e al suo glossario di termini per il social più frequentato: Facebook.

Facebook tra Reach e Lead Generation 

Partiamo dall'assunto che tutti possono gestire un account aziendale o una pagina Facebook.
Certo, dico io, a patto che abbiano una certa familiarità con alcuni concetti base (tecnicismi).
Cose tipo queste:


  • reach 
  • engagement
  • CTA per generare interazione
  • Social Media Funnel strutturato, partendo dalla semplice awareness per arrivare alla conversion e alle opportune strategie di retention.


Che poi, ora che ci penso, vorrai mica compilare un report decoroso alla fine del mese da sottoporre al cliente; e tu, cliente, mica pretenderai di leggerlo. Perché in quel caso dovrai avere un minimo di dimestichezza con gli Insights e con Google Analytics per capire quanto, come e perché sei riuscito a generare traffico verso il tuo sito web.
Ah no, aspetta: forse sei uno di quei tipi che si "accontenta" di esserci, non ti serve un professionista. Però se poi, nonostante lo stagista abbia fatto del suo meglio, ti scoppia in mano una Social Media Crisis ingestibile e la tua azienda entra negli annali del Social Media Fail, magari te ne penti.
E se poi, non si sa mai, i tuoi competitors iniziano a costruire una presenza strutturata sui social network e riescono addirittura a fare Lead Generation, trasformando gli utenti in clienti anche grazie a Facebook, Twitter e compagnia, magari te ne penti di più.

Perché, sai cosa?
Forse è l'ora di mettere in mano ad un professionista quei 16 account aziendali sparsi in rete e capire che il Social Media Marketing non è una spesa: è un investimento imprescindibile, oggi.
Tutto il resto, sono inutili capricci.

Glossario dei termini social: Facebook

Reach = portata, ovvero il numero di singole persone che riesci a raggiungere
Engagement = coinvolgimento, misurato nel grado d'attenzione che la persona presta al contenuto condiviso attraverso il tuo account social (commento, condivisione, click, menzione, RT, re-pin, like)
CTA (Call to Action) = invito all'azione, generalmente sottoforma d'imperativo o di question per spingere gli utenti a compiere il gesto voluto ("condividi se sei d'accordo"; "sei d'accordo? Allora condividi"; "guarda adesso, cliccando qui"; "vuoi scoprire l'offerta? Clicca qui")
(Brand) Awareness = misura quanto la nostra marca è conosciuta dai consumatori e quanto viene associata ai prodotti specifici ad essa collegati.
Conversion = conversione; indica il compimento dell'azione desiderata per mano dell'utente (iscrizione alla newsletter, richiesta d'informazioni, acquisto).
Retention = ritenzione degli utenti una volta che hanno già effettuato l'acquisto: i social network, integrati con altri strumenti/canali, sono efficaci per "ritenere" i clienti e traghettarli verso acquisti ulteriori.
Insights = strumento di Facebook per misurare l'andamento della propria pagina (da considerare anche gli "Insights per i siti web della piattaforma").
Social Media Crisis = crisi che si genera, di solito, per il commento negativo dell'utente riferito all'azienda, postato sui social e reiterato da altri utenti a mo' di macchia d'olio. La crisi nei social media può davvero minare l'immagine aziendale se non viene gestita bene.
Social Media Fail = letteralmente "fallimento della comunicazione aziendale sui social media": non si tratta del semplice errore fatto ad opera del brand, quanto della viralità con cui questo si propaga in rete e raggiunge un gran numero di persone. Esempi eclatanti di Social Media Fail sono quelli di grossi marchi come Mc Donald, Taco Bell e Tesco.
Lead Generation = generazione di potenziali clienti. Di solito nel web si genera traffico verso una particolare pagina (detta landing page) attraverso cui l'utente può compilare una form per ricevere informazioni e/o venire contattato (per esempio con l'invio di posta personalizzata).

Facebook words' world

Le parole di Facebook non sono comuni, sottintese e rintracciabili con una semplice ricerca su Google.
Tocca avventurarsi nella pratica per capire in pieno il significato di ogni termine.
Ci sono professionisti che fanno questo lavoro al meglio, senza improvvisazione e riducendo il margine di errore. Insomma, non c'è cosa più sbagliata che affidare account e pagina social alla cugina affiatata.

Ringrazio Veronica Gentili di Glisco Marketing per aver colmato le nostre lacune "tecniche".
Io la seguo ogni giorno su Twitter come @VeronicaGenti; secondo me dovresti farlo anche tu.

Dai su, ovvio: l'immagine della tua azienda non può essere  quella di un social-bimbo imbronciato.
Giusto?

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