Tutto ha un nome, perché nominare è necessario per comunicare.
Ma in cosa consiste l'arte del "naming" commerciale?
Ecco un esempio tratto dalla mia esperienza personale.
Parliamo di scuola digitale.
3. Lancio del prodotto
7. Vantaggi del prodotto
Tecnici:
User:
8. Colore, materia, forma
9. Grado qualitativo
12. Se fosse un vestito?
Step 2 - Vantaggi
Tre step:
Di gente come te, invece, mi fido assaie (?)
Spara pure il tuo perché: cosa ne pensi del nome ScholaRES?
Ma in cosa consiste l'arte del "naming" commerciale?
Ecco un esempio tratto dalla mia esperienza personale.
Parliamo di scuola digitale.
Quando sei piccolo e non riesci a parlare, indichi le cose attraverso un gesto concreto.
Poi cominci a rappresentare quelle cose col disegno; e fai il primo passo nel regno dell'astratto.
Infine abbini alla "forma" concreta i tre elementi di atto, segno e... suono.
L'arte di nominare è fondamentale per comunicare a livello verbale. Ma è un'arte cui siamo poco avvezzi: le cose hanno già un nome - almeno la maggior parte; e quando siamo costretti a inventarne uno di sana pianta, iniziano i pianti - anche se sarebbe meglio avere dei piani.
Perché ci sono cose, come i prodotti che si lanciano - o rilanciano - sul mercato, che hanno bisogno di essere nominate. This is reality, my writer/brother (?)
Sì, ma come fare a nominare? Esiste il piano BI(S)?
In questo post propongo un case study "fai da te" tratto dalla mia esperienza personale.
E, in conclusione, chiedo un consiglio a te.
Premessa: cos'è il "case study"?
Il case study è un documento di marketing che racconta una storia di successo reale, con tanto di nomi e testimoni. Spazio per la fantasia ce n'è davvero poco: ogni passo è ben documentato.
Se il mercato si basa sulla logica di domanda/offerta, il case study offre una prospettiva rovesciata: bisogna descrivere in quale modo l'offerta ha soddisfatto la domanda, citando un caso esemplare.
La realtà convince più della fantasia; il dato concreto più della chiacchiera teorica. Inutile puntualizzare.
Il case study, poi, ha la sua scaletta redazionale. Ecco, in breve, la mia.
Naming: un case study, ma di concetto
Nel post precedente ho elencato 5 step da rispettare per la scrittura del nome commerciale.
Adesso cerco riassumo il tutto in una scaletta, anche se si parla di concetto e non di prodotto.
Titolo
Scuola digitale: sogno o realtà?
Sottotitolo
Il futuro della scuola. La scuola del futuro.
Clienti
Istituti pubblici e privati d'ogni ordine e grado, locati in Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Problema
Problema
A partire da luglio 2012 la legge sulla spending review prevede, tra le altre cose, la dematerializzazione cartacea nella pubblica amministrazione: scuole di ogni ordine e grado devono passare al registro elettronico, con scarse risorse a livello materiale e umano.
La situazione è drammatica per mancanza di fondi e formazione adeguata.
La situazione è drammatica per mancanza di fondi e formazione adeguata.
Lasciamo perdere la comunicazione globale della nuova piattaforma digitale per concentrarci sul nome.
Come dovrebbe essere?
Come dovrebbe essere?
- Coerente con la tradizione scolastica
- Adatto all'ambito tecnologico
- Compatibile con la storia e l'immagine aziendale
- Comprensibile e facile da pronunciare: la lingua deve "scivolare"
- Orecchiabile e semplice da ricordare
- Diverso da quello dei concorrenti già presenti
- Positivo e poco ambiguo
- Originale e distintivo
- Libero da dominio (?)
Step 1 - Posizione
1. Storia dell'azienda
Schola s.r.l. nasce nel 1973 come fornitrice di cancelleria e materiale scolastico.
Tanti clienti confermano la loro fiducia ogni anno; tanti altri decidono di farlo.
[Che denunciare Google Scholar per averci plagiato... il naming?]
Tanti clienti confermano la loro fiducia ogni anno; tanti altri decidono di farlo.
[Che denunciare Google Scholar per averci plagiato... il naming?]
2. Immagine dell'azienda
Serietà, tradizione, solidità.
Punto fermo nell'universo cangiante della scuola, sempre puntellato di problemi e novità.
Punto fermo nell'universo cangiante della scuola, sempre puntellato di problemi e novità.
3. Lancio del prodotto
L'offerta digitale nasce dall'esigenza di far fronte al cambiamento imposto sulla dematerializzazione cartacea. Schola affida la produzione della nuova piattaforma a due ingegneri elettronici: la loro competenza si fonde con il decennale know how dell'azienda.
4. Mercato di riferimento
Il registro elettronico è pensato su misura per l'Istituto Comprensivo; ha un prezzo di lancio competitivo e si distribuisce - per ora - nelle province di Veneto e Friuli.
5. Utenti e utilità
5. Utenti e utilità
Il registro elettronico prevede l'interfacciamento di quattro utenti, ognuno con i suoi diritti/doveri: docenti, segreteria/amministrazione, genitori, Dirigenti.
Il docente svolge le funzioni didattiche in modo semplice, veloce e intuitivo.
Il docente svolge le funzioni didattiche in modo semplice, veloce e intuitivo.
Il Dirigente ha una visione a 360° sulla situazione delle classi e dell'Istituto.
Il genitore controlla in tempo reale l'andamento scolastico del figlio: voti, compiti, assenze.
6. Nomi dei concorrenti:
6. Nomi dei concorrenti:
- esplicativi - Infoschool; Mediasoft; Segretmap.
- evocativi - Nuvola
- tecnici: Axios.
- mitologici/storici: Argo; Tyche
7. Vantaggi del prodotto
Tecnici:
- server Microsoft (= sicurezza dati al 99.9%, connessione 24 ore su 24, macchina virtuale dedicata
- cloud (= connessione semplice da qualsiasi PC e in qualsiasi posizione)
- versione dekstop e mobile (= funzionamento su qualsiasi dispositivo)
- interfaccia innovativa
User:
- sistema auto-save
- integrazione con osservazioni sull'alunno trasversali e piano di programmazione annuale
- integrazione con obiettivi, indicatori e descrittori per ogni valutazione numerica
- sezione voti proposti con medie calcolate in automatico
- spazio illimitato per condivisione di lezioni e compiti a casa
- auto-compilazione dal registro di classe a quello del docente
- scrutini con tabelle e grafici sull'andamento dell'alunno
- stampe documenti studiati su misura per ogni Istituto Comprensivo (no standardizzazione)
8. Colore, materia, forma
Il registro ha server Microsoft: chi usa Word si sente come a casa.
L'interfaccia è semplice, intuitiva, vivace: tabular grandi, tooltip al passaggio del mouse, informazioni riassuntive su movimenti e "spazi" interni.
L'interfaccia è semplice, intuitiva, vivace: tabular grandi, tooltip al passaggio del mouse, informazioni riassuntive su movimenti e "spazi" interni.
9. Grado qualitativo
Alto, anche a livello di assistenza e aggiornamenti gratuiti.
Ogni scuola ha una macchina virtuale dedicata e non c'è pericolo di rallentamenti.
Ogni scuola ha una macchina virtuale dedicata e non c'è pericolo di rallentamenti.
10. Se fosse un animale?
Camaleonte.
11. Se fosse una canzone?
Pop-Rock.
12. Se fosse un vestito?
Casual.
Step 2 - Vantaggi
Il naming deve mettere in risalto i plus dal punti di vista di tre interlocutori:
- azienda produttrice - veicolare la tradizione e l'esperienza lavorativa decennale con la scuola
- prodotto innovativo - rendere velocità e semplicità
- Istituto Comprensivo - sottolineare utilità e centralità dell'alunno
Step 3 - Mappa mentale
Al centro della mappa ho messo la parola "registro".
Ramificazioni? 100.000, questo è solo un esempio - se non vedi bene puoi cliccare.
Ramificazioni? 100.000, questo è solo un esempio - se non vedi bene puoi cliccare.
Ho scelto di:
- tenere il nome aziendale, sinonimo di solidità/serietà in un momento di transizione difficile
- richiamare la derivazione latina del nome, che ben si concilia con l'esperienza lavorativa di Schola e con la millenaria esistenza dell'istituzione scolastica
- usare l'acronimo - adatto all'ambito tecnologico, rispetta i parametri di semplicità e velocità
- giocare sulla centralità dell'alunno, veicolando il messaggio che il registro elettronico è una cosa utile per la scuola del futuro; e il futuro della scuola sono i giovani.
Tre step:
- Nome azienda - Schola
- Nome prodotto - RES (Registro Elettronico Schola)
- Nome finale - ScholaRES
Step 5 - Controllo dei parametri
1. Nome azienda - tradizione, identità, presenza sul territorio
2. Compensazione lunghezza/brevità - tra nome azienda e nome prodotto
3. Rispetto dei canoni tecnologici - acronimo
4. Coerenza con il nome latino Schola - RES, che nella lingua degli avi significa "cosa, affare" ed è un termine camaleontico che si unisce ad altre parole per comporre nuovi significati - come il registro si compone di più moduli per soddisfare diversi bisogni - e che ben si adatta all'innovazione digitale
5. Focalizzazione su Istituto, utilità, alunno - richiamo all'età... sc(h)olare(s)
6. Semplicità, orecchiabilità, musicalità, chiarezza
7. Originalità e diversità rispetto ai concorrenti
8. Leggerezza e fluidità
9. Facile memorizzazione
9. Facile memorizzazione
9. Rispetto per la scuola, le sue tradizioni e i suoi metodi
Step 6: ci sei? Dammi un consiglio
Questo è un case study a metà; anzi, è solo all'inizio.
Il pargolo nasce e viene nominato; se cresce e corre, nessuno lo sa.
Presto uscirà il nuovo sito dedicato con flyers, manuali e slogan del caso.
Abbiamo pensato al logo, con il tasto d'invio rovesciato: CTA subliminale che spinge... all'avvio.
Colori: bianco, blu e arancione.
C'è ancora tanto lavoro da fare e il cliente sembra apprezzare; ma chissà se dice la verità.
Presto uscirà il nuovo sito dedicato con flyers, manuali e slogan del caso.
Abbiamo pensato al logo, con il tasto d'invio rovesciato: CTA subliminale che spinge... all'avvio.
Colori: bianco, blu e arancione.
C'è ancora tanto lavoro da fare e il cliente sembra apprezzare; ma chissà se dice la verità.
Di gente come te, invece, mi fido assaie (?)
Spara pure il tuo perché: cosa ne pensi del nome ScholaRES?
Visual:
Louis Boudreault per simonedoinel.tumblr.com
Fonti: mestierediscrivere.com "White Paper e Case Study"
Mi sembra un lavoro ben fatto, leggibile, richiama al latino, alla nostra cultura quindi, è breve e memorizzabile.
RispondiEliminaCiao Dani, ti ringrazio.
EliminaHo un dubbio sull'incontro/scontro tra latino/tecnologia.
Non posso staccare tanto dal nome della ditta da un lato; dall'altro il nome del nuovo prodotto deve rispecchiare un diverso settore "merceologico".
Sull'acronimo che mi dici?
Grazie mille!
Secondo me invece latino e tecnologia si sposano bene. Dipende sempre da quali parole si scelgono, poi. L'acronimo è buono, non ti convince?
EliminaMmmmmmmh, spero non suoni come vuoto e freddo...
Eliminal'ho scelto per il significato latino di "Res", ma forse è un po' breve.
Prima di finire di leggere il post a me Res era piaciuto che richiama la res latina :D
EliminaEh infatti il nome del prodotto specifico - registro elettronico - è RES.
RispondiEliminaPoi unito a quello dell'azienda richiama pure l'età SCHOLARES, gli scolari ecc.
Ai primi clienti è piaciuto, ma sai com'è... potrebbero mai dirmi che fa schifo? Ih ih ih.
Grazie Dani!
Il legame latino-tecnologia non è mai facile ma nel caso specifico la sonorità della soluzione scelta strizza l'occhio anche a chi non ha intrapreso studi classici e rimanda con chiarezza al focus dell'azienda: SCHOLARES richiama subito il termine "scolari", cioè coloro che imparano, che frequentano una scuola; starà poi all'elaborazione grafica sottolineare l'origine composita del naming, magari evidenziando lo stacco tra schola e res cromaticamente o tipograficamente... Infine concordo con quanto affermi al punto quattro: quando ci si trova ad affrontare situazioni nuove o incerte è meglio fare affidamento ad un nome che si è già guadagnato fama e credibilità sul campo, magari sfruttandolo come base per sviluppare nuove idee proiettate al futuro e al cambiamento... In sostanza Robi, credo che i tuoi clienti ci abbiano visto lungo! ;) Brava!
RispondiEliminaEccomi qui Sere.
RispondiEliminaInnanzitutto grazie mille per il commento e mi scuso per le difficoltà con il blog.
Credo che tu abbia riassunto in pieno tutto, ma proprio tutto quello che ho pensato. A livello grafico, abbiamo fatto esattamente ciò che consigli: SCHOLA è in Enviro blu (il carattere già presente nel logo), mentre Res è in Arial Narrow arancione corsivo. Detta così pare una schifezza, ma l'effetto non è malvagio.
Anche sulle nuove idee proiettate sul futuro e sul cambiamento partendo da un nome che si è già gudagnato fama e credibilità mi trovi d'accordo: forse è un po' lungo tutto insieme, ma può essere sviluppato in tanti sensi. Lo trovo duttile.
Per quel che riguarda le situazioni nuove e incerte, infine, aggiungerei anche imposte. Le scuole non hanno deciso questo passaggio all'elettronico, ma lo subiscono dall'alto. Il cambiamento è lento e difficile. Mi è stato fatto notare, giustamente, che il nome RES è un po' statico e che non rispetta il requisito di camaleonte. Vero. Ma ho preferito - per ora - sottolineare il legame con la tradizione; sarà la comunicazione vera e propria che giocherà sulla traduzione di RES come "cosa, oggetto che si adatta bene ad ogni contesto, dispositivo e situazione".
Altra fase, altra progettazione.
E, naturalmente, vi terrò aggiornati.
Grazie mille Sere, a presto!