Nerd


Cosa significa nerd?
Si tratta di una parola misteriosa: se quando la pronunci ti senti un social user moderno e international, ti sbagli. Il termine inglese non è un neologismo: ha più di settant'anni.
Uno: etimologia
Da dove deriva nerd?
Le ipotesi sono tante e... creative.

1936 - Il pupazzo del ventriloquo
Edgar Bergen (originario Berggern) è attore, speaker e ventriloquo. Personaggio eclettico deve il suo successo ai simpatici sketchs radiofonici con i pupazzi Charlie McCarthy e Mortimer Snerd: togli una "s" dal secondo cognome e scoprirai la prima teoria etimologica.
Ecco una foto del ventriloquo con i compagni d'avventura:
Hai capito bene: il nerd è quello con il muso da topo, la faccia addormentata e due denti in bocca.
Tra le tante attività, Bergen ha lavorato come illustratore di fumetti: sue sono le famose strisce Mortimer e Charlie, apparse su molti quotidiani americani tra il 1939 e il 1943.
Un vero creativo con i fiocchi.

1950 - L'animale fantastico
Il Dottor Theodor Seuss Geisel (in arte Dr. Seuss) è uno scrittore di racconti per bambini, che ama creare personaggi fantasiosi e comporre rime. Nel suo libro If I ran the zoo, si nasconde la seconda teoria etimologica. Il protagonista è Gerald McGrew, un fanciullo sensibile che visita lo zoo e resta impressionato dalle condizioni not good enough degli abitanti. Gerald si propone di liberare le strane creature, dando loro nomi fantasiosi. Descrive, tra gli altri, un leone con dieci piedi; un grande uccello, che chiama Fizza-ma-Wizza-ma-Dill; e il nostro nerd, un cane canuto (?) con una maschera rossa da eroe. Ecco la frase del racconto:  "And then, just to show them, I'll sail to Ka-Troo/And Bring Back an It-Kutch, a Preep, and a Proo,/A Nerkle, a Nerd, and a Seersucker too!" - e questo è il personaggio illustrato dall'autore in persona.
Carino vero?
Seuss ha lavorato come illustratore di campagne pubblicitarie per la Standard Oil e nel 1947 ha vinto l'Oscar con un film documentario scritto per l'Air Force. I suoi racconti hanno ispirato undici specials televisivi, tre lungometraggi, un musical a Broadway e fruttano ancora 15 milioni di dollari l'anno. Un altro creativo con i fiocchi.

1970L'impiegato impegnato 
La Northern Electric Research and Development è un dipartimento per la ricerca e lo sviluppo nel settore delle telecomunicazioni, nato dalla fusione tra i due colossi Bell Canada e Northern Telecom. Nell'acronimo del nome si trova la terza teoria etimologica: gli impiegati dell'azienda, infatti, portavano sulla camicia un astuccio da tasca (pocket protector) con una sigla stampata sopra: N.E.R.D. 

1960 L'accezione moderna
Ispirato dal racconto del Dott. Seuss, il giornale Newsweek cita l'uso popolare di nerd come sinonimo di drip (fesso, inetto) e square (serio, quadrato, convenzionale). La parola comincia a diffondersi nei colleges americani come sinonimo di "secchione socialmente inetto". Di quegli anni è la sitcom "Zero in condotta" con l'attrice di Sex&TheCity Sarah Jessica Parker nei panni di una nerd emarginata.

1970 - I giorni felici 
La parola nerd compare nella sitcom Happy Days e si diffonde in tutto il mondo. Con questo termine, Arthur Fonzarelli definisce gli studenti poco interessati all'altro sesso. Purtroppo la traduzione italiana non permette di cogliere a pieno il significato, liquidandolo con "imbranato".

1965 e 1975 - Le storpiature
Philip K. Dick è uno scrittore statunintense, con un passato burrascoso e un presente difficile: ama la fantascienza e l'anfetamina. Sostiene di aver coniato il termine storpiato nurd nel 1973, ma noi sappiamo che la prima apparizione di questa parola risale al 1965: si tratta di una pubblicazione stundentesca del Rensselaer Polytechnic Institute. Secondo la tradizione orale, nerd deriva dall'alterazione del verbo inglese drunk (bevuto) - poi diventato knurd - e definisce in modo ironico i ragazzi studiosi e astemi.
La variante gnurd è in uso al Massachusetts Institute of Technology fin dalla metà degli anni '70.

2012 - L'alterazione
Il Dizionario etimologico inglese spiega il termine nerd come un'alterazione della parola nert, in uso fin dagli anni '40 per definire una persona "stupida o pazza", a sua volta un'alterazione di nut.
Due: forma
Chi è il nerd?
Un individuo con precisi connotati fisici e morali.

Aspetto esteriore
Hai presente il classico secchione da primo banco con l'aria corrucciata e la mano sempre alzata? Quello è lo stereotipo del nerd secondo i mass media.
1. Indossa vestiti rubati dall'armadio di tuo nonno: gilet, mocassino e pantalone stile "acqua alta".
2. Studia troppo e perde la vista: ha grossi occhiali dalla montatura pesante, meglio se rattoppati con un metro di nastro adesivo.
3. Nota e annota tutto: ha un taschino munito di pocket protector per tenere le penne stilografiche e non macchiarsi con le perdite d'inchiostro.
4. Odia le feste: quando ci deve andare, veste abiti troppo formali e suscita il riso dei presenti.
5. Preferisce l'attività cerebrale a quella fisica: è sempre magro, grasso e/o pieno di brufoli.

Aspetto interiore
Hai presente il classico secchione da primo banco, silenzioso, timido e con lo sguardo perso nell' universo? Quello è il clichè del nerd secondo i mass media.
1. Ama stare chiuso nel suo mondo: è introverso, impacciato e solitario.
2. Ha un'iclinazione naturale per la ricerca intellettuale: classica, fisica e matematica.
3. Non riesce a instaurare rapporti sociali o non gli interessa più di tanto; anche quando si tratta dell'altro sesso e, quindi, non fa sesso.
4. Non si dedica allo sport: preferisce partecipare a dibattiti su argomenti culturali.
5. Passa le ore davanti al computer, rinunciando alla vita sociale.
6. Ha un animo pacifico e gentile, incapace di rispondere ad atti di bullismo da parte di persone inferiori dal punto di vista intellettuale.

Gli anni novanta e la rivincita del nerd
Con l'avvento di Internet e la rivoluzione informatica, il concetto di nerd comincia a cambiare in senso positivo: si tratta di una persona preparata a livello tecnico, che ottiene successi finanziari.
Bill Gates e Linus Trovalds, padri di Microsoft e Linux, si sono definiti nerds. E che dire di Mark Zuckerberg? Timidezza e incapacità di comunicare diventano una molla imprenditoriale: da ragazzo timido e impacciato a uomo desiderato e socializzato.   
Monologhi e serie televisive descrivono bene l'era dell'orgoglio e della rivincita nerd.

1. Le parole di Gerald Sussman professore del MIT: "La mia idea è presentare ai bambini l'immagine che sia giusto essere intellettuali [...] Voglio che ogni bambino diventi nerd, dove questo significa qualcuno che preferisce studiare e imparare per poi competere a livello sociale"
2. Il film cult Revenge of the Nerds (1984), che esplora il concetto di nerd in modo comico
3. Nell'episodio del cartone animato Freakazoid, il protagonista Nerdator usa il potere della mente per annientare il nemico e tiene un memorabile monologo sulla sua importanza: "[...] quello che a loro manca in forza fisica lo compenso con il potere della mente. Chi ha scritto i libri più venduti? I nerds. Chi ha diretto i film di maggior incasso? I nerds. Chi ha creato alta tecnologia avanzata che possono capire solo i creatori stessi? I nerds. E chi sono le persone che concorrono per la Presidenza degli Stati Uniti? Nessun altro che i nerds".
4. La serie televisiva Chuck ha come protagonista un nerd esperto di computer e appassionato di video-game; lavora per un'azienda dal nome esplicativo: la Nerd Herd.
5. La recente serie Diario di una nerd super-star racconta le avventure/disavventure di Jenna, adolescente innamorata e socialmente complessata - vedi "Zero in condotta" di Sarah Jessica Parker.
Super-eroi e cartoni animati
La figura stereotipata del "secchione buono" esisteva già in tempi non sospetti: che dire del magro, pallido e occhialuto insegnante Peter Parker alias Spider-Man? O del timido e impacciato giornalista Clark Kent, alter ego di Superman? Veri e propri nerds ante litteram, che si trasformano in super-eroi e salvano il mondo. Prendendosi al contempo una bella rivincita. 
Antagonisti degli eroi sono i nerds cattivi e vendicativi, resi pazzi per i danni subiti nel corso della loro esistenza: scienziati, maniaci o maschere schizofreniche.
Poi ci sono i nerds dei cartoni giapponesi, muniti di occhiali opachi con spirali colorate o in versione lente trasparente con riflessi di luce abbagliante. Tali personaggi  hanno un ruolo chiave nella cultura nipponica, che dà più importanza al successo accademico che al consenso sociale.

Gli anni 2000 e la rivalutazione "social"
Il ventunesimo secolo inizia con la rivoluzione del web 2.0: dammi un computer e conquisterò il mondo. Da questo punto di vista, siamo tutti un po' nerds. Eppure il termine ha spesso un'accezione negativa, diventando sinonimo di a-socialità, chiusura, snobismo. Questo pseudo-bullismo digitale è tipico del nostro Paese, dove lo stereotipo del secchione resta quello d'una persona evoluta e intelligente, ma sfigata e socialmente "scomoda". La verità è che il social nerd suscita l'invidia del bulletto smanettone, perché tratta argomenti complessi e si esprime in modo eccellente. Argomenti che hanno a che fare con l'informatica, i fumetti, i giochi di ruolo, la musica classica, gli scacchi, i film, la fantascienza, i giochi virtuali, la letteratura fantasy e la cultura tutta.
La parola nerd ci piace per 11 buoni motivi:
  1. ha più di 70 anni, ma sembra nata ieri
  2. ha un'etimologia creativa e misteriosa
  3. ricorda i giorni felici di Happy Days (?)
  4. è breve, ma intensa
  5. è concisa, ma complessa
  6. è accademica, ma comune
  7. è simbolo di un movimento sociale e culturale: la rivoluzione dell'orgoglio intellettuale
  8. è pedagogicacamaleontica: sta la passo con i tempi e si evolve con le situazioni
  9. è umanistica e scientifica, come l'insieme della cultura
  10. è comica e drammatica: l'ironia stereotipata rischia di sfociare in stupido bullismo
  11. è l'espressione di un'evoluzione estetica: da anti-sex a Sex&TheCity.

2 commenti:

  1. Hai scritto un'enciclopedia su una parola :D
    Bell'articolo.

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  2. Si lo so Dani.
    Troppo lungo :-(
    Domani che sono più lucida... taglio!
    :-)

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