Good save headline

Se il contenuto è il re, il titolo si veste da regina.
Chi scrive non può ignorare questa verità.
Copywriter, web writer, giornalisti, editor e bloggers devono avere la head sulle spalle e tenere una line di condotta.
Puoi riuscirci anche tu.
Ti racconto come.

 
 
"La prima cosa che guardiamo in una pagina web non sono le immagini, ma i titoli".
Lo dice una ricerca recente pubblicata da Eyetrack del Poynter Institute.
Ma come si scrive una buona headline?
Esperienza, intuito e istinto fanno tanto. Poi ci sono regole generali, valide sia per la carta che per il web. Eccone dodici.
 
#1 - Identità
 
 
Cosa manca in questo documento?
Il complemento di specificazione: senza la foto della tua testa in prima linea, non c'è identità.
Il titolo svolge la stessa funzione nei confronti del testo: dev'essere riconoscibile e specificare subito l'argomento.
 
#2 - Etichetta
 
 
Leggeresti mai questo articolo?
Certo non attira l'attenzione: manca la definizione.
Di cosa parla? Ti può interessare?
Sei disorientato, quasi infastidito; e vai oltre.
Il titolo è importante per il testo, come l'etichetta per il prodotto: indirizza la scelta, informa sul contenuto, lancia l'argomento, afferma il senso.
 
#3 - Curiosità e interesse
 
 
Non aprite quella porta... 2.
Oppure sì?
Varcare la soglia di un ambiente nuovo crea suggestione e stimola curiosità.
Il titolo è la porta d'ingresso all'articolo: precede l'argomento, convince il lettore a entrare nel contenuto, lo invita a restare e lo spinge a proseguire.
Poni domande, proponi soluzioni, usa i luoghi comuni, fai sentire il tuo ospite a casa: scrivere un buon titolo è come stendergli un tappeto rosso lungo il corridoio del testo.
 
#4 - Informazione
 
 
Partiresti mai per questa vacanza?
Nella migliore delle ipotesi sei un tipo avventuroso; nella peggiore ami le comodità.
In entrambi i casi la risposta è no.
Dove stai andando? Cosa troverai all'arrivo? Quali sono i tour proposti?
Impossibile saperlo: manca l'informazione.
Il titolo ha gli stessi doveri nei confronti del lettore: deve orientarlo come il timoniere su una nave.
Cerca il cuore della notizia, anticipa il contenuto, crea collegamenti tra i punti importanti, fai capire di cosa parli in modo semplice, pulito e lineare.
In breve: informa.
 
#5 - Emozione
 
Cosa contiene questo pacco?
La carta colorata, un bel fiocco, la dedica sul bigliettino sono tutti particolari che attirano l'attenzione, incuriosiscono, creano aspettativa, regalano emozione.
Il titolo è come un bel dono: dà senso al contenuto e ha un impatto emotivo sul lettore.
Seduci, persuadi, usa slogan e giochi di parole che attingono a un repertorio comune: chi legge deve captare il riferimento. È come scartare un pacco regalo: non si conosce il suo contenuto, ma se ne afferra bene il senso.
 
#6 - Fedeltà e utilità
 


Cosa capisci quando leggi queste parole?
L'inglese si traduce con "garanzia" e "qualità"; il prodotto, però, dice altro.
La maggior parte delle volte, i sinonimi sono "inganno" e "contraffazione".
Magari il curioso ci casca, ma una volta sola: nel tuo negozio, stai pur certo, non entrerà mai più.
Il titolo ha le stesse responsabilità nei confronti del testo e del lettore: dev'essere fedele al contenuto e avere un linguaggio adeguato.
Inutile attirare l'attenzione con una bella insegna, se si offre qualcosa che non è all'altezza.
Chi cerca trova: tienilo presente e scrivi titoli utili.

#7 - Ironia


Ti piace ridere?
Fa bene alla salute e predispone all'ascolto.
Eppure l'ironia nasce da un moto triste dell'animo, che deve sorgere spontaneo: non c'è nulla di più imbarazzante e faticoso che sforzarsi di ridere o di far ridere.
Il titolo simpatico fa effetto solo se si trova nel giusto contesto.
Non solo.
Il tono ironico cambia il senso dell'articolo e lo costringe in un preciso registro stilistico. Indossa il naso rosso con dignità, parsimonia e profondità.
 
#8 - Brevità
 
 
"Il tuo discorso non ha né capo, né coda".
Traduci pure: non capisco quello che dici. Caso ancora peggiore è quello in cui quella coda nemmeno si vede: significa che il discorso non ha un filo logico.
La brevità è una regola valida per il testo e anche per il titolo. È importante che il lettore capisca subito di quale argomento di parla; e anche il motore. Google, ad esempio, traccia le prime sei/otto parole partendo da sinistra: le lunghe disgressioni, poco gli interessano.
Il titolo breve dev'essere incisivo e sfruttare le parole chiave: sono quelle più comuni e quotidiane, che il target cerca in rete.
 
#9 - Isolamento e autonomia
 
 
Quanto te la sei sudata?
Avere la propria autonomia, costa sacrificio.
Sono necessari lo stipendio, la casa, la macchina e una certa organizzazione.
Stessi principi valgono per l'headline: emanciparsi dal contenuto, significa avere un proprio perché.
Il lettore legge il titolo in modo indipendente dal testo; il motore lo isola e lo rende il "primo segno visibile" di tutto quello che scrivi.
Rendi l'headline autonoma, falla parlare da sola, vivere agire con l'uso di verbi e punti fermi.
 
#10 - Abbondanza
 
 
Melius deficere, quam abundare.
Ecco un bel detto latino stravolto per il web, dove la brevità dei contenuti è molto apprezzata.
La regola vale per la stesura del titolo, ma non per la sua frequenza. Su questo punto, l'headline preferisce stare online con la tradizione: puoi scriverne una all'inizio dell'articolo, su ogni pagina del sito, dentro e fuori dal testo per dividerlo in paragrafi.
Abbonda pure; non sbagli mai.
 
#11 - Varietà
 
 
"Tu stai dando i numeri".
Vero; anche questo è il mio mestiere.
Mescolare numeri e parole ha sempre facilitato la comprensione.
Due più due fa quattro: è una certezza.
Il titolo non sfugge alla regola del packaged content: Brian Clarck nel suo copyblogger presenta i contenuti in punti numerati, che hanno molto successo. 
Il metodo funziona, ma fai attenzione a non ripetere sempre la stessa formula; l'effetto boomerang è quello di un'equazione matematica: noia, monotonia e poca fantasia.
Scrivi titoli informativi, emotivi, evocativi. Sfrutta numeri, giochi di parole, domande.
La regola vincente è variare.
 
#12 - Ispirazione
 
 
"Dammi il PC, che mi sento ispirato"
Belle le giornate che iniziano con questa frase. E rare.
L'ispirazione è qualcosa che non si può insegnare: riguarda la creatività, la cultura, l'esperienza, l'educazione e la... passione.
L'amore per quello che fai: questo è l'ingrediente più importante per scrivere una buona headline.
 
Dietro un grande re, c'è sempre una grande regina; ma non c'è re che possa governare senza l'amore del suo popolo. Tanto meno nel regno delle parole.
 
 
Fonti:
Luisa Carrada: "Il mestiere di scrivere"
Francesca Pacini - e-book "L'arte di titolare.
Visual:
scritturasumisura.wordpress.com
corrieredellasera.it
sardegna.blogosfere.it
giornaleilreferendum.com
tuttinmusica.blog.tiscali.it
lucatarlazzi.com
futuribilepassato.blogspot.it
madonnadellerose
sulromanzo.it

4 commenti:

  1. Ottimi consigli, ad alcuni non avevo pensato :)
    Si leggono certi titoli in alcuni blog, alle volte...

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  2. Vero Dani. Pure io sbaglio spesso i miei titoli.
    Proprio mentre cercavo informazioni e consigli per me, ho trovato un po' di chicche da rielaborare e condividere con i miei lettori.
    Sono contenta che trovi utile il post.
    Grazie mille!

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  3. Ti ho aggiunta su Twitter e stasera ho capito cosa aveva intuito il mio inconscio.
    Qui abbiamo dell ottimo aceto balsamico per l 'insalata del web!

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  4. Grazie Davide.
    L'aceto balsamico mi piace e, ti dirò, sarebbe un bel modo di definirmi.
    Saporita e dolce, ma con quella punta d'acidità che non guasta... le portate.
    Io ti ringrazio davvero per il contributo.
    Sei il benvenuto!

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