Comunicare in inglese: come evitare errori banali

"Do you speak english? Yes, I do".
Risponde il copywriter aff(r)ettato.
Eppure la lingua per eccellenza nasconde alcuni tranelli.
Quali? Scopriamone qualcuno insieme.


"Parla come mangi" diceva mia nonna quando non capiva qualcosa, salvo riservare a se stessa il diritto di replicare in latino. "Quella degli avi è una lingua nobile, antica e veneranda" continuava "non conoscerla significa non sapere l'italiano".

Oggi risponderei che "sono una copywriter che per mangiare deve spiccare digitale (?)".
Il risultato sarebbe lo stesso, con l'aggiunta di enfasi esclamativa e qualche frase ad hoc tipo: "Cos'è che sei tu? Ma parla come mangi, nipote mia, per carità!" Appunto; meglio prendere qualche appunto.
Mi chiedo come vivrebbe oggi mia nonna; un'epoca in cui "masticare la mela" significa capire di Mac e conoscere l'inglese è premessa necessaria per riuscire a comunicare.
Fuori e dentro l'Italia.


Parole (tra)vestite

L'inglese è una lingua universale, conosciuta in ogni angolo del mondo.
Logica conseguenza è che non comunichi con il mondo, se non conosci l'inglese.
Vero è che in Italia non si usa, ma si abusa dell'idioma globale.
Gli errori più comuni si compiono per analogia e abbreviazione. Facciamo qualche esempio.

#1 - Analogia

Ogni lingua ha parole simili nella forma (grafia) e diverse nel contenuto (significato). 
Sono pericolose come un lupo travestito da agnello: quando le trovi il primo istinto è quello di tradurle per assonanza (= suono simile); e finisci per fare l'errore di somiglianza. 
Vediamo qualche esempio.

- Editor
È il direttore/redattore di un giornale: non ha niente a che fare con l'editore di libri.

- Consistence
Significa "coerenza", non "consistenza" dal punto di vista materiale. Il senso si avvicina all'italiano solo dal punto di vista morale: "inconsistente" è una persona priva di contenuto, incoerente.

- Vested-Interest
Significa "interessi acquisiti"... non "investiti" o, peggio, "vestiti".

- Case-sensitive
Sono sistemi informatici sensibili al maiuscolo e al minuscolo, non al "caso" come strani veggenti.

- Confident
È una persona fiduciosa, non per forza un "confidente".

- Basic
È il concetto (conoscenza) basilare: si traduce "basico" solo nel caso di un elemento chimico. 


#2 - Abbreviazione

L'inglese è una lingua che ama brevità e acronimi.
L'italiano - umano - si lamenta spesso che ci vogliono dieci parole del suo vocabolario per tradurre un solo termine anglosassone. E non contento che fa? Inventa abbreviazioni, alterando significati.
Ho detto abbreviazioni, non diminutivi; perché c'è una bella differenza.

- Account executive in "Account"
L'uomo diventa un rapporto d'affari.
L'account executive è una persona che ha il compito di tenere i rapporti tra l'agenzia di pubblicità e l'azienda cliente. Il suo non è un ruolo facile: deve analizzare i problemi, cercare di risolverli, mediare tra due attori principali, fungere da canale per le informazioni.
Perché ridurlo in account?
Questo termine definisce il rapporto d'affari, non la persona che se ne occupa.

- Art director in "Art"
L'uomo diventa immagine.
L'art director si occupa di concepire e tradurre la parte visiva (artwork) del messaggio pubblicitario (layout, foto, immagine ecc). La persona in questione ha una preparazione tecnica nel campo delle arti visive e dialoga con chi le sviluppa.
Perché limitarlo in art?
Il termine è abbreviazione di artwork (parte visiva del progetto), non della persona che se ne occupa.

- Copywriter in "Copy"
L'uomo diventa testo.
Il copywriter si occupa di concepire e tradurre la parte verbale del messaggio pubblicitario. Dev'essere una persona con attitudini creative e una solida preparazione umanistica.
Perché avvilirlo in copy?
Questo termine risale ai tempi in cui lo scritto passava in tipografia per essere "copiato" e indica:

  • l'insieme di testi d'un messaggio pubblicitario mezzo stampa
  • il materiale alla base di un annuncio stampa (compresa la parte visiva)
  • l'insieme di testi di un messaggio in generale (solo oggi, talvolta in modo improprio)

Il povero copywriter è vittima anche di un altro errore, dovuto all'assonanza con la parola copyright.


Parla come mangi

La maggior parte degli equivoci sull'interpretazione linguistica nasce da superficialità e pigrizia.
Sono tanti gli strumenti per non cadere in spiacevoli sorprese: ascolto, vocabolario, curiosità per la storia delle parole. Nell'esempio sull'analogia qui sopra, i termini hanno un ceppo comune: il latino.
E sorprende scoprire come l'inglese, a volte, rispetti le radici etimologiche più dell'italiano.

Va a finire che mia nonna aveva ragione: masticare una lingua è un po' come mangiare ---->

  • tornare alle origini 
  • usare gli strumenti giusti
  • attivare cervello e cinque sensi


Più che dimmi... dammi una parola

Caro lettore, tu quante parole conosci con un doppio, triplo, quadruplo significato?
Ti va di condividerle con me?

4 commenti:

  1. Mi vien da dire solo una cosa: bisogna pensare in inglese e non tradurre dall'Italiano all'inglese.
    La forma sintattica è completamente diversa.
    E poi... keep it simple! :)

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  2. Verissimo cara Giovy.
    Le cosiddette "frasi fatte" sono quelle più difficile da imparare, perché la lingua va parlata.
    Questo post, però, non pretende d'insegnare la lingua; solo di chiarire alcuni aspetti e puntualizzare il vero significato dei termini abbreviati e abusati.

    Grazie mille per il commento!

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  3. Simpathy, che sta per condoglianze. Ma in questo caso siamo noi a sbagliare significato di quella parola. Condoglianze, simpatia, compassione: 3 parole che significano la stessa cosa, etimologicamente parlando.

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  4. Grazie Daniele.
    Quel che dici è vero: simpatia è un'altra parola di origine classica.
    Spesso l'inglese coglie meglio le sfumature.

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