Che cos'è Twitter?
Perché si usa Twitter?
E come funziona Twitter?
Soliti quesiti di primo livello, che non m'interessa approfondire in questo post.
Al solito preferisco esplorare il mo(n)do creativo di condividere e fidelizzare. Ché si può fare puntando sui contenuti, senza bisogno di super-tools da esperto social(e).
Su, leggi un po': magari ci provi anche tu.
Le vacanze sono finite già da un po'.
E il pensiero nostalgico vola sul mare blu come un uccellino [blu].
Sì, hai capito bene: ho deciso di scriverci un altro post.
Ho detto spesso quanto mi piace sperimentare nuove strade in 140 caratteri; e non ripeterò qui lo stesso concetto: assolutamente no. Però voglio aprire l'anno blogettaro spiegando - le ali - nell'orizzonte limitato dei 140 caratteri. Perché se i limiti ci sono è pur vero che vanno superati.
Io lo so; e anche tu. O no?
Quesiti di primo, secondo - e proprio - livello
Sono passati poco più di tre anni da quando ho iniziato a bazzicare nel fantastico mondo della condivisione social(e): un lungo cammino per chi, come me, viene dalla comunicazione tradizionale.
Perché si usa Twitter?
E come funziona Twitter?
Soliti quesiti di primo livello, che non m'interessa approfondire in questo post.
Al solito preferisco esplorare il mo(n)do creativo di condividere e fidelizzare. Ché si può fare puntando sui contenuti, senza bisogno di super-tools da esperto social(e).
Su, leggi un po': magari ci provi anche tu.
Le vacanze sono finite già da un po'.
E il pensiero nostalgico vola sul mare blu come un uccellino [blu].
Sì, hai capito bene: ho deciso di scriverci un altro post.
Ho detto spesso quanto mi piace sperimentare nuove strade in 140 caratteri; e non ripeterò qui lo stesso concetto: assolutamente no. Però voglio aprire l'anno blogettaro spiegando - le ali - nell'orizzonte limitato dei 140 caratteri. Perché se i limiti ci sono è pur vero che vanno superati.
Io lo so; e anche tu. O no?
Quesiti di primo, secondo - e proprio - livello
Sono passati poco più di tre anni da quando ho iniziato a bazzicare nel fantastico mondo della condivisione social(e): un lungo cammino per chi, come me, viene dalla comunicazione tradizionale.
Un cammino fatto di più question-step:
Iniziamo da qui.
- how to do = che cos'è Twitter? Come funziona? E perché si usa? > leggere post dedicati per approcciare al meglio il nuovo mezzo
- what could I use it? = a cosa potrebbe servirmi Twitter? > riflettere sullo scopo di condivisione; fare un'analisi del target (il mio frequenta questo social?); pianificare il contenuto mirato
- who am I? = chi sono io? Come voglio presentarmi? > informarsi bene su come scrivere la bio e su come gestire l'immagine coordinata
- what do I do? = che cosa faccio nella vita? Di cosa mi occupo? > scegliere le competenze da mettere in evidenza e rispettare la coerenza
- how can I share my contents? = come posso condividere i miei contenuti? > entrare nel vivo dei 140 caratteri e capire come gestire testo e link in uno spazio limitato
- how can I find new followers? = come posso trovare nuovi followers? > condividere in modo giusto i contenuti e sfruttare hashtag, menzioni, retweet, modified tweet, head tweet
Potrei continuare all'infinito con Twitter-tools e strumenti specifici per risparmiare spazio, selezionare le news e monitorare la presenza online. Tutti utilissimi.
Ma sai che c'è? Dopo i quesiti di primo e di secondo livello, ci sono i propri; anzi, devono esserci se si vuole fare un salto di livello nell'uso di Twitter e distinguersi nel mare blu della TL.
Monotonia VS varietà
Barboso, barboso, barboso.
Questa la critica che si rivolge più spesso al social in 140 caratteri; proprio perché i caratteri sono rasati in 140 battute e non lasciano scampo.
Ammetto che, passata l'euforia iniziale del riuscire a cinguettare, ho provato anch'io la monotonia di una condivisione sempre uguale; perché Twitter non è una chat stile Whatsapp: bene dirlo anche qua.
Indi come riuscire a variare l'interazione per distinguersi nel mare blu di CIP?
Esperienza, creatività e osservazione fanno la differenza.
Ti racconto il mio come.
Twitter for engagement: organizzare/anticipare in teaser
Ci sono tanti modi per coinvolgere nuove persone. E la sperimentazione sul campo aiuta, si sa.
Nel mio caso ha pesato il lungo percorso lavorativo nella comunicazione tradizionale.
Ma il messaggio che voglio lanciare è: spremere, spremere, spremere le meningi per cercare un modo personale di veicolare i contenuti. Sì, lo puoi fare anche tu.
Iniziamo da qui.
Conosci il concetto di teaser?
Se no e hai cliccato sul link, avrai colto l'aspetto interessante: il contenuto anticipa la campagna pubblicitaria per creare attesa e aumentare la curiosità del pubblico. E sì, richiede l'investimento di un budget non indifferente.
Ora ti chiedo: è possibile farlo nello breve spazio temporale di un CIP per attirare l'attenzione dei followers sui contenuti che stai per condividere? Ti rispondo così:
ParliAMO di narrazione?
Sì, sì: lo facciamo nei prossimi due tweet --> segui il mio CIP
#storytelling #maybe
— Roberta Zanella (@RobiCopyZanella) September 23, 2014
— Roberta Zanella September 23, 2014
SECOND - but THIRD - CONTENT
Narrazione educativa | #scuola #educazione
http://t.co/sWRFHSPqEk
RT @il_piccolo_doge
— Roberta Zanella (@RobiCopyZanella) September 23, 2014
Schematizzando:
- organizzare = trovo il filo conduttore dei tweet che sto per condividere > es: storytelling
- catalogare = anticipo l'argomento principale e lo inquadro nell'hashtag dedicato
- coinvolgere = twitto i contenuti di fila e studio un titolo sequenziale (primo/secondo)
Se qualcuno intercetta il tweet teaser - ed è interessato all'argomento generale - sposterà l'attenzione sulla condivisione o, come minimo, lo faranno le persone citate. Si crea un mini-circolo virtuale d'interazione, in cui ognuno è spinto a leggere il tweet predente e quello successivo. Le persone si conoscono fra loro e tu avrai stimolato l'interazione.
La cosa più difficile è trovare il filo conduttore dei CIP in successione; ma ci sono strumenti per organizzare e selezionare gli argomenti: basta usarli.
Ho provato a fare anche il contrario: posticipare il tweet, anziché anticiparlo.
Suona un po' come dire: "Ehi tu follower distratto, sappi che ho condiviso qualcosa che potrebbe interessarti". Ecco un esempio:
Cerchi un lavoro? Non ti dispiacerebbe partire all'estero? Segui @EURESjob, il servizio europeo del lavoro #FF
— Parlamento europeo (@Europarl_IT) September 12, 2014
— Elena Zanella (@elenazanella) September 12, 2014
Schematizzando:
- condividere ciò che interessa ai tuoi followers
- citare i diretti interessati, ponendo l'accento sul tweet precedente
Sì, devi sapere chi ti segue per fidelizzare, distinguerti e donare attenzione particolare.
Twitter for endorsement: appoggiare/fidelizzare i followers
Ci sono tanti modi per ottenere l'appoggio delle persone.
Prendiamo i preferiti, ad esempio: quale funzione?
Esistono post su post che affrontano la questione: i preferiti sono utili per salvare contenuti che vogliamo leggere dopo - clicchiamo sulla stella per far capire a chi ci menziona "messaggio ricevuto grazie, approvo o anche no" - li usiamo come un like di facebookiana memoria.
Forse una cosa, l'altra e l'altra ancora.
L'argomento preferiti non è mai chiaro; e finisce che sbagli, accumulandone qualche migliaio.
L'ho fatto anch'io, ché sono una sentimentalona di scarsa memoria e voglio ricordare ogni parola dei miei followers; non sono i numeri, ma i feedback quelli che contano - alla fin fine.
"Un dono fatto col cuore merita d'essere ricordato", ho pensato; e ho inventato il CipHat in linea con avatar e immagine coordinata. Se vuoi donar qualcosa ai followers, usa pure questo hashtag.
A distanza di qualche tempo mi perdo nella miniera dei preferiti e rispolvero un tweet, citando il mese e la persona che l'ha inviato. Ecco un esempio:
Esistono post su post che affrontano la questione: i preferiti sono utili per salvare contenuti che vogliamo leggere dopo - clicchiamo sulla stella per far capire a chi ci menziona "messaggio ricevuto grazie, approvo o anche no" - li usiamo come un like di facebookiana memoria.
Forse una cosa, l'altra e l'altra ancora.
L'argomento preferiti non è mai chiaro; e finisce che sbagli, accumulandone qualche migliaio.
L'ho fatto anch'io, ché sono una sentimentalona di scarsa memoria e voglio ricordare ogni parola dei miei followers; non sono i numeri, ma i feedback quelli che contano - alla fin fine.
"Un dono fatto col cuore merita d'essere ricordato", ho pensato; e ho inventato il CipHat in linea con avatar e immagine coordinata. Se vuoi donar qualcosa ai followers, usa pure questo hashtag.
A distanza di qualche tempo mi perdo nella miniera dei preferiti e rispolvero un tweet, citando il mese e la persona che l'ha inviato. Ecco un esempio:
#Tweethat a @PennyL4ne che il 6 agosto scrive: "Oltre a grazie posso solo lasciarti un pezzetto di cuore" :°) [love] pic.twitter.com/09bhTn29A1
— Roberta Zanella (@RobiCopyZanella) September 23, 2014
@RobiCopyZanella è un regalo bellissimo. Un pezzo di cuore per un pezzo di cuore ♡
— Alessia Savi (@PennyL4ne) September 23, 2014
Un po' come dire: "Non mi sono mai scordato di te, del tuo appoggio e delle tue parole".
Una buona occasione per far notare agli altri followers quanta gente meravigliosa si può incontrare con una buona interazione; e quanto la buona interazione possa stimolare rapporti di stima. Una specie d'incrocio tra l'abusato consiglio del follow friday [#FF] e l'attribuzione dell'headtweet [#HT]. No, non è solo tecnica: l'uso dei preferiti in senso latino - portare innanzi una persona/cosa piuttosto che un'altra - mi è salito dal cuore.
PREferire ha lo stesso PREfisso di PREmiare, d'altronde: un buona occasione per fidelizzare i followers, tenere viva l'attenzione, far capire che dai giusto peso alle loro parole. Credo che ogni azienda "socialmente utile" dovrebbe avere un tweet-memory da dedicare alle persone. Già.
Tirare le fila... e i fili
Ormai l'hai capito: Twitter è un social network che non pone limiti alla creatività.
Certo di limiti ne ha: ma noi siamo qua per valicarli.
Sperimentazione, osservazione, curiosità, voglia di mettersi in gioco fanno la differenza.
Io condivido con te le mie teorie: alcune saranno buone, altre resteranno pazzie.
Certo è che me le sento tutte nel profondo del perché.
Il motto per distinguersi non è "prendetene e copYatene tutti": l'originalità vince sempre.
E sono ancora tantissimi i modi da esplorare per emergere.
Tu che dici?
Hai voglia di provare per trovare nuove strade?
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