Luglio



Cosa vuol dire Luglio?
Ondeggiando sul web appesa alla matita, ho trovato un proverbio che più bello non ce n'è:




Non è vero.

Il detto originale dice "bevi molto e tienti saldo".
Ma, sai com'è, un vero copy non teme la mancanza di sale minerale: lui ce l'ha tutto nella zucca.

Il problema non è tanto il detto storpiato, quanto l'avverbio esagerato.
Fa caldo; e quando fa caldo non si può dare molto, perché succedono cose strane:

  • il dito s'incolla sul tasto
  • la testa caracolla
  • l'ispirazione scema
  • e tu pure

Per restare su temi caldi, guarda cosa ti ho scovato sul calderone Wikipedia:

Luglio è l'unico mese ad avere due "giorni immaginari" utilizzati nella letteratura fantascientifica e nel sottogenere della canzone denominata "demenziale": il 32 luglio è il giorno in cui gli abitanti d'una società totalmente asservita ad un immaginario potere temporale vivevano in permanenza nel romanzo breve di Frederik Pohl "Il tunnel sotto il mondo" [...] mentre "38 luglio" è il titolo del primo singolo degli Squallor.

Abitanti di una società totalmente asservita?
Immaginario potere temporale?
Dal 1950 ad oggi nulla sembra cambiato sotto il sole di un luglio infuocato.
Anzi, dall'avanti cristo direi.

Perché - diamo a Cesare quel ch'è di Cesare - dal nome Julio, primo dittatore romano, deriva quello del nostro mese.

Dittatore. 
Gran calore. 
Popolo asservito, dormiente e demente.
Che dici, sarà un caso?
La storia è ciclica, si sa.

E, infatti, anche quest'anno è ora di vacanze.
Ti lascio questo input profondo e faccio un giro intorno al mondo - magari.
Noi ci vediamo su Twitter, Facebook e Google Plus per gli aggiornamenti in pillole.
Buon proseguimento e miraccomando: sale in zucca pure tu.

Articoli del mese
Penultimo post della serie repetita iuvant in copywriting e advertising.
Stavolta andiamo alla caccia di patterns nella pop-art di Wharol. 
Forse non sai che l'artista cecoslovacco ha lavorato anni nelle agenzie pubblicitarie; e che la moltiplicazione dell'immagine resta il simbolo visivo dell'industrializzazione nel XX secolo.
Un simbolo che continua ad avere il suo fascino anche nel web design moderno.
Secondo te perché?

Lo so, non lo ami.
Ma dopo Facebook e Twitter è giunto il momento di conoscere Google Plus.
Perché mi chiedi?
Risponde l'esperta Michaela e vedrai che dubbi non ce ne sono più.

Questo post sul web writing inizia con un'affermazione paradossale: scrivere, a volte, significa non scrivere. Il silenzio urla, si dice; un ossimoro che vale anche per il testo nella pagina.
Impariamo dal grande Kandinskij il valore assoluto dello spazio bianco.


#RobyCopyTelling
Questo mese, una sera come tante, mi sono messa a spippolare tra i vecchi post del mio blog.
Oh my God: errore fatale che un copy-sennato non dovrebbe mai fare.
Hai presente cosa vuol dire non riconoscersi più nella creatura che hai messo al mondo? 
Hai presente quando quel wor(l)d ti fa cadere dal trono impietoso come un re-fuso?
Ecco, quella sensazione è la "paranoia del post - già - scritpum".
Sicuramente la conosci anche tu: leggere per credere.


Vuoi seguire le mie vacanze in pillole? 
Sono su Instagram.

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